COME SI CURA

 
   

 
       
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
       
 

Il trattamento dell'episodio acuto deve essere tempestivo. Fino a qualche anno fa la prognosi di questa malattia era infausta nella maggioranza dei casi, con una mortalità vicina all'80%. Oggi la situazione si può considerare capovolta con una guarigione nell'80% dei pazienti, anche se una minoranza può presentare successivamente più episodi di malattia, a volte anche a notevole distanza di tempo dal primo.
I successi terapeutici sono stati ottenuti principalmente con il
plasma-exchange, procedura effettuata solitamente presso i centri trasfusionali, con la quale il plasma del paziente è sostituito, mediante apposite macchine, con plasma di donatori normali nel corso di una o più sedute. Buoni risultati si ottengono anche con la infusione di plasma fresco congelato derivato sempre dal plasma donato da volontari.
In molti centri a queste procedure si associano
farmaci cortico-steroidei o, più raramente, altri farmaci immuno-soppressori, come la vincristina e la ciclofosfamide. Tale terapia immuno-soppressiva agisce probabilmente inibendo la produzione degli auto-anticorpi contro ADAMST13.
Alcuni pazienti infine sono stati trattati con la splenectomia (asportazione della milza). Recentemente la letteratura scientifica riporta che nei pazienti che presentano episodi acuti frequenti nonostante la terapia di supporto tradizionale (malattia ricorrente), l'uso del
rituximab, un farmaco in commercio solo da pochi anni e che agisce sulle cellule che producono anticorpi, comporta una netta diminuzione della ricorrenza della malattia. Questa nuova possibilità terapeutica è attualmente elemento di studio in diversi centri nazionali ed internazionali che si occupano della TTP.

 
 
 

2014 © Fondazione L.Villa